martedì 1 aprile 2008

Lavorare oggi

Mi sono messa a riscrivere dopo un tormentato periodo, tra laurea e cambio di lavoro (o, meglio, di stage, dato che di lavoro nemmeno a parlarne).
Mi rendo conto che per noi ragazzi di oggi che ci affacciamo per la prima volta sul mondo del lavoro le cose non sono per niente messe bene.
Sono alla mia terza esperienza di lavoro, dopo un anno di servizio civile al Comune per una ricerca e oltre un anno di stage in un istituto di ricerca e ora un altro stage in un'azienda che pretende quasi che io la ami... mi riferisco a tutte le attività che organizza per i suoi dipendenti con, secondo me, la subdola pretesa di sostituirsi a tutte le altre cose della vita: famiglia, affetti, divertimento, ecc.
Dio che odio!
Già il lavoro non è quello per il quale ho dato oltre 5 anni della mia vita all'università e che mi piacerebbe svolgere ma ora pretendere da uno stagiaire di vivere solo per l'azienda mi pare davvero troppo!
Oggi a quanto pare non si premiano più qualifica e capacità ma l'essere servizievoli, la fedeltà e altre cose che col lavoro hanno davvero poco a che fare!
E la grande assurdità di tutto questo? La strana applicazione della legge Biagi che le aziende fanno al limite del legale ci ha trasformati in mercenari del lavoro, sballottati a destra e a manca, una volta con uno, una volta con l'altro, dovrebbe essere conciliata con l'auspicabile nascita di un amore per la tua "nuova famiglia" che chissà che fine ti farà fare quando lo stage o il contratto scadranno...
Bah! C'est la vie!

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