martedì 8 gennaio 2008

Noi tifiamo Napoli, tiè!

Troppo divertenti i gemellini napoletani!

Il calendario di Suor Letizia

Qualche tempo fa Affari italiani ha lanciato un'iniziativa: un calendario di opere artistiche dal contenuto "erotico", 12 opere da selezionare mediante un sondaggio rivolto ai lettori di Affari per rispondere provocatoriamente alla censura della Moratti sulla mostra Vade Retro sull'omosessualità, promossa da Sgarbi.

Come giustamente fa notare quest'articolo, l'arte è piena di contenuti erotici... siamo alle solite con l'ipocrisia di questi italiani finto-bigotti! Mentre il mondo continua la sua corsa noi guardate da chi ci facciamo rappresentare!

Per chi volesse stamparsi il calendario, io lo consiglio: è molto carino ed è un modo di guardare al sesso diverso, "artistico e rilassato! Preso esattamente come dovrebbe essere preso! Naturale! Senza le volgarissime distorsioni dei corpi nudi dei soliti calendari o della pornografia!
Io lo adoro. Il Calendario di Suor Letizia

Dharma

lunedì 7 gennaio 2008

L'Autoproduzione -nasce la nuova sezione del blog-

Avete mai la sensazione che state correndo, correndo e correndo verso un obiettivo ma poi vi viene da chiedervi: ma mica me lo sono posto io!
Per esempio, oggi sono scoraggiata perché dopo oltre un anno di stage mi hanno liquidato con un "non possiamo fare contratti a lungo termine in questo periodo, però abbiamo intenzione di affidarti un progetto... non parte immediatamente ma appena servi ti chiamiamo...".
Non voglio stare a discutere quanto queste parole mi puzzino di bruciato, ho imparato a non fidarmi dei datori di lavoro, dato che in sede di colloquio mi era stato detto che l'azienda aveva intenzione di crescere, che c'erano delle possibilità anche in vista degli incentivi che la Regione Lazio prevedeva a chi assumeva con un contratto almeno biennale per l'azienda... insomma, tutte stupidaggini per predispormi al meglio allo sfruttamento... ma non ci sono cascata! Ho sempre svolto il mio dovere (che poi il lavoro che ho fatto mi piace molto, figuriamoci, non è stato un peso nella maggior parte dei casi) senza perdere di vista la mia dignità e il fatto che esiste altro oltre il lavoro!
Proprio qui è il punto: ora mi sento depressa, sia perché mi sento presa in giro, sia perché non ho scuse per non dedicarmi alla tesi, sia perché ho paura di non avere altre occasioni... ma occasioni di che? Per lavorare? Qualcun altro al posto mio penserebbe "ma chi me lo fa fare, ora sono studente, mi rilasso, la mattina mi alzo tardi, mi dedico alla tesi per questi altri due mesi, poi si vede...", ma non io!
Al di là del mio problema di non sapermi rilassare, vorrei riflettere sulla "frenesia" di lavorare. Perché si lavora? E' un obiettivo nostro o che ci viene imposto? Immagino sia per la particolare organizzazione del sistema: la società moderna si fonda sul lavoro, senza di esso non ci vivi. Un sistema più diabolico non potevano inventarlo: nel passato si autoproduceva ciò di cui si aveva bisogno e si scambiava al mercato tutto il surplus; piano piano i mercati si sono allargati, sono cambiate le leggi, è cambiato il modo di produrre, anzi produrre è diventato il fondamento, la parola d'ordine del nuovo sistema economico (il capitalismo, per intenderci).
Ad un certo punto, però, i mercati non possono allargarsi all'infinito mentre il sistema non si può fermare: occorre produrre, produrre, convincere a comprare, creare bisogni. Ecco la rivoluzione: la pubblicità, il marketing, per creare bisogni e necessità per poter continuare a vedere e a produrre. Non importa cosa, l'importante è che il sistema continui la sua corsa.
Mi scuso per l'imprecisa, poco scientifica e troppo sommaria ricostruzione.
Dunque, oggi occorre lavorare per soddisfare tutta una serie di bisogni artificiali, per poter comprare cose inutili, perché senza soldi non si va avanti. Io questo lo so, ne sono consapevole. Ecco perché sono depressa per non aver avuto un contratto. Però mi chiedo: ma se limitassi i miei consumi al necessario? E se producessi da me tutto ciò che posso? Certo, anche le materie prime hanno un costo e sicuramente non è il mio sogno fare la venditrice dei miei surplus però trovare la giusta combinazione tra lavoro e autoproduzione non sarebbe male, anzi! Ho deciso: appena sarò padrona totale dei miei spazi (mio padre non sopporta che gli lascio in giro in casa intrugli strani) organizzerò la mia vita autoproducendomi tutto il possibile. Per fare questo, però, mi serve comunque un lavoro... ;)
Ritorniamo all'Autoproduzione: non trovate sia una parola magnifica e un concetto pieno di fascino? Io mi sono informata molto e voglio rendervi partecipi di una parte delle informazioni che ho trovato, che sono sicuramente analisi più precise della sintesi fatta da me:

1) L'Autoproduzione è associata al concetto di Decrescita: ovviamente se tutti non comprassimo ma autoproducessimo il sistema economico regredirebbe, ma non è detto che avverrebbe in peggio!

Come toglierci dalla testa il mito della crescita di Maurizio Pallante

Manifesto del Movimento per la Decrescita Felice di Maurizio Pallante

Non credi sia ora di decrescere?


2) Ci pensate mai che tutta questa pubblicità bombardante, che vuole farci credere d'avere a cuore i nostri bisogni e di aver pensato al nostro posto alla soluzione ad essi sia in realtà un inganno? Non hanno a cuore un bel niente, non inventano per noi per farci stare meglio, o almeno non tutti!
Come ho già detto, ci convincono che abbiamo bisogno di qualcosa per poi poterci vendere il prodotto che la risolve: non lo fanno per noi, ci creano dei bisogni, ci convincono che non possiamo vivere senza quel prodotto o quell'altro e se non possiamo permettercelo viviamo nell'infelicità e nella frustrazione. Non siamo più il fine, siamo il mezzo affinché il sistema vada avanti! Questo l'ho scoperto da questo articolo:
Autoproduzione, perché?


3) Esiste una sorta di mini - enciclopedia dell'Autoproduzione, con alcuni suggerimenti e ricette:
Anarchopedia dove trovate persino la ricetta della OpenCola, la cola autoprodotta. Ovviamente non aspettatevi lo stesso sapere, almeno credo, ma non è mica detto che solo quella che vendono sia la più buona! Ormai mangiamo cose talmente artificiali che i sapori veri e naturali nemmeno li sentiamo più (provate ad assaggiare un brodo fatto coi dadi e uno con cipolle, sedano, pomodoro e sale e capirete di cosa vi parlo...)!

4) Altri link: l'archivio del quotidiano Carta, il sito sulla Decrescita felice, alcuni siti con ricette per fare dell'ottimo Sapone ecologico e Spignattamenti per farsi dei sostitutivi di cosmetici, un altro sito sulla Decrescita e un sito, Promiseland, che si dichiara come punto di riferimento del vivere etico e vegan.
Altri siti potete trovarli nel menù alla vostra sinistra.

L'obiettivo finale è inaugurare una nuova sezione del blog dedicata all'Autoproduzione, alla scoperta di tutto ciò che è possibile produrre da sé, postando ricette, news e tutto quello che mi sarà possibile reperire. Ho preferito fare quest'introduzione, spiegando brevemente le ragioni di questa "passione" per non essere considerata completamente fuori di testa quando vedrete quello che sono capace di farmi in casa!

Ora vi saluto,

grazie per avermi seguito fin qui,

Dharma

Ps: mentre vi documentate fate caso a come spesso l'autoproduzione sia un concetto chiave, che va a braccetto con ecologia, etica, natura, pace e solidarietà e sia connessa a tanti problemi che affliggono la nostra società...

Il canone RAI

Ciao a tutti e bentornati dalla pausa natalizia... come l'avete passata?
Oggi vorrei parlare del consueto appuntamento con la RAI, dato che è periodo di pagamento del canone...
A sensazione mi viene da pensare che si tratti di un'estorsione bella e buona, anche perché dalle lettere arrivate sul sito dell'Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori e dalle voci di corridoio, la RAI per esigere il canone non adotta metodi molto ortodossi... questo fare da Gestapo mi insospettisce.
Le mie considerazioni e i miei dubbi sono:
1) se compro un qualsiasi apparecchio che riceve canali devo pagare alla RAI il canone anche se poi non guardo le loro trasmissioni: non è una lesione al diritto di informazione o qualcosa di simile? A me dà questa sensazione...
2) la legge non è chiara: al momento in cui è stata emessa l'unico apparecchio che trasmetteva i programmi RAI era la tv, ma oggi c'è anche il pc e secondo loro dovrei dichiarare anche se posseggo solo quello, anche se, diciamoci la verità, non mi risulta di poter guardare i programmi RAI sul loro sito, a parte quattro cavolate registrate. In ogni caso, se la mia intenzione è non guardare la tv ma voglio avere un pc, dovrei comunque pagare il canone: ma come gli viene in mente che uno si compra un pc per guardare i loro programmi? E soprattutto, chi gliel'ha chiesto a loro di impossessarsi pure di uno spazio web? Ora per questo motivo loro possono permettersi di sospettare e quindi intimarmi di pagare il canone solo perché loro sono lì, quando io sul web mi informo e ci faccio tutt'altro;
3) a quanto pare, qualche volta per scovare chi non è abbonato confrontano le liste dei residenti con quelle degli abbonati: ma hanno l'autorità per fare ciò?
4) pare anche che mandino lettere intimidatorie: ma vi sembra un modo di agire consono per un'azienda che dovrebbe essere quanto meno un minimo seria per avere una parte di responsabilità dell'informazione e della formazione delle menti?
5) al limite pagherei pure il canone se l'offerta fosse buona, ma a me sembra che si faccia solo a gara con Mediaset per offrire i programmi più idioti possibili, che intorpidiscano i pensieri e la capacità di riflettere, propinando valori del tutto assurdi come fare soldi in modo facile (significato dei quiz) o che per realizzarsi e sentirsi appagati servono solo fama, soldi e successo e non reali capacità (come tutti gli idioti che fanno a gara per i reality, per farsi vedere in tv, ecc.) o che per star bene occorre comprare questo o quel prodotto (pubblicità) perché se assomigli a quella modella - finta e rifatta- allora sei davvero fica (ormai credo che ci siano degli stampini per farci sembrare tutti uguali) altrimenti sei una donna fallita e senza valore!
Se pago un canone quanto meno vorrei una tv diversa, programmi diversi, meno bombardamenti pubblicitari. In tv ormai guardo solo i cartoni animati (tipo i Simpson, Futurama, i Griffin) e qualche telefilm (secondo me vanno forti Kebab for breakfast, su MTV, che fra un po' ricomincia con la terza stagione, mi piace Dharma&Grag, Will&Grace, Prima o poi divorzio, ecc. ce ne sono una marea! Tutti carini, che denunciano i difetti di questa società deformata o quanto meno divertenti senza pretendere nulla) e qualche film, anche se ultimamente anche dal cinema non è che sia arrivato nulla di carino, anzi! C'è solo da piangere, con i vari Boldi e De Sica, o le cazzate di Pieraccioni per lanciare la solita valletta di turno!
Mi sto rendendo conto che mi sono allontanata dal fulcro del post: il canone! Dunque, per farla breve, vorrei invitarvi a firmare la petizione

A presto,

Dharma